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Questo è il racconto romanzato dell'avventura di scavo umana e spirituale, di un giovane archeologo. Tutto ha inizio quando Giulio decide di andare a scavare nella Valle Giumentina, ad Abbateggio, un piccolo comune abruzzese. La vita di Giulio scorre sui binari dell'incertezza, ma con sua grande sorpresa lo scavo si rivela in realtà un viaggio dentro se stesso, dove strati archeologici e vita si sovrappongono, perché "Noi siamo tracce, dettagli, piccoli fallimenti, la sostanza dei sogni, distrazioni che ci inducono alla colpevolezza". Nella mente di Giulio riaffiora un profondo pentimento della sua esistenza, fatta di errori, debolezze e di opportunità perdute. Eppure l'uomo continuerà la sua fuga dalla realtà attraverso un appassionato rapporto con Anapaola, una giovane archeologa sua collega. La farfalla è rappresentata dal gruppo di scavo, un insieme eterogeneo di caratteri perfettamente simmetrici, come sinergie esattamente equilibrate che sembrano agire fuori dalla realtà, ma le cui decisioni avranno un peso tangibile nelle giovani esistenze dei protagonisti, primo tra tutti Giulio.
